Gestione Risorse Umane

I costi di una cattiva gestione delle risorse umane

Postato il Aggiornato il

imageNelle ultime settimane mi è capitato spesso di imbattermi in PMI che non gestiscono affatto le risorse umane o meglio che pensano di gestirle ma in realtà al massimo sono dotate di una persona che gestisce la fase amministrativa e nulla più (buste paga, contratti, ecc).

In questi casi il mio referente diventa il titolare dell’azienda, colloquiando con lui emerge chiaramente la convinzione che l’azienda stia facendo molto per le persone che ci lavorano e che il miglior gestore dei propri collaboratori è proprio lui che notoriamente non sbaglia mai un colpo soprattutto quando si tratta di selezionare e piazzare la persona giusta al posto giusto o di adottare politiche retributive eque ed organizzare corsi di formazione che sicuramente serviranno ai propri collaboratori.

Nella stragrande maggioranza di questi casi, basterebbe fare una indagine di clima aziendale e potete scommetterci che i risultati confermerebbero l’esatto contrario di quanto affermato dal titolare; fortunatamente in alcuni casi mi imbatto in aziende illuminate con imprenditori che hanno capito che non possono essere tuttologi e che riconoscono che la gestione delle risorse umane è un fattore centrale per il successo dell’azienda.

Queste mie affermazioni sono state recentemente suffragate da un articolo comparso venerdì scorso nel Corriere della Sera dal titolo “Quanto costa il talento sbagliato?” a firma Iolanda Barera, in cui emerge ad esempio, quanti costi si possono nascondere dietro una selezione del personale fatta in modo autonomo senza utilizzare professionisti nelle risorse umane.

Si scopre ad esempio che se un’azienda inserisce una persona in ambito vendite con esperienza dai 3 a i 5 anni, e la persona si scopre poi non essere adatta all’azienda non superando il periodo di prova, quest’ultima ci perde ben 44 mila euro tra annuncio, tempi per la selezione fatta dal titolare in persona (fate un pò il conto di quanto costa 1h di un imprenditore) e lo stipendio per i mesi del periodo di prova.

La stessa cosa succede se invece si ha la fortuna di selezionare la persona giusta ma poi non si adottano le giuste politiche di employer branding per cui il candidato prende e se ne va alla prima occasione utile, in questo caso lo studio riportato nel Corriere dice che il costo è di 78 mila euro per l’azienda.

Le aziende non possono più prescindere dal dotarsi di un sistema di gestione delle risorse umane che valorizzi al massimo capitale umano e contribuisca con il suo operato alla costruzione del vantaggio competitivo. Capisco che nelle PMI, assumere un professionista a tempo pieno che si occupi di risorse umane può sembrare un costo, in alcuni casi difficile da digerire (soprattutto in periodi come quello attuale); esistono però molte forme per potersi dotare di un sistema di gestione delle risorse umane senza rinunciare al controllo dei costi, come ad esempio rivolgersi a professionisti che possono operare in azienda in forma di temporary manager, per il tempo necessario e le tasche dell’azienda.

Il passo principale da compiere è quello, da parte dell’imprenditore, di prendere atto che le risorse umane sono un fattore strategico per l’impresa e che come tali devono essere seguite con professionalità e competenza senza improvvisazione, una volta capito questo la strada è in discesa e le soluzioni si trovano, l’importante è non aspettare.

Alla prossima!!