Mese: febbraio 2013

RU COACHING – Allenarsi al successo

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Logo RU Coaching
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Stavolta parlo un po’ di me, da quando ho avviato il blog ho cercato di affrontare nel modo migliore possibile argomenti inerenti le risorse umane, anzi che dico, il “meraviglioso mondo delle risorse umane”; non so se ci sono riuscito ma da quelli che sono i followers del blog e dai feedback che ricevo privatamente la strada intrapresa sembra essere quella giusta.

Mi occupo di outplacement per la società numero uno in Italia per questo tipo di servizio e sono onorato che abbiano scelto me a rappresentarli in diverse regioni dell’Italia centro-meridionale; per fare questa professione occorre passione, passione per i temi che si affrontano ma soprattutto passione per le persone.

Chi si occupa di risorse umane non può prescindere dall’essere attratto dalla mente umana, dalle emozioni, dallo sviluppo delle persone che incrocerà nel suo percorso professionale; le stesse ed identiche passioni che guidano un coach professionista nella sua carriera; naturale quindi che in questi anni mi diplomassi come coach. Ho sempre detto che in un percorso di outplacement le persone vanno, soprattutto nella prima fase, sostenute a ritrovare se stessi ed elaborare il lutto della perdita del posto di lavoro, attività che possono essere fatte ancora meglio se si conosce il metodo del coaching.

Ma l’attività di coach può essere sviluppata anche in ambito sportivo quando ci si affianca allo staff di una squadra e si lavora sia sui singoli giocatori che sull’intero team, la stessa cosa vale negli sport singoli dove il supporto del coach mentale in alcuni casi è fondamentale. E’ il caso della collaborazione che ho in atto per questa stagione sportiva con l’Aurora Basket di Jesi, società professionistica che milita nel campionato di Legadue, in cui sono nello staff della prima squadra per occuparmi degli allenatori e della dirigenza, oltre ad essere coinvolto in un progetto di team coaching con i ragazzi della under 19.

Non finisce qui, il terzo ambito di applicazione del metodo del coaching è la vita di tutti i giorni, capita ad ognuno di noi di arrivare ad un certo punto della nostra esistenza e di sentirsi insoddisfatti, con tanta voglia di cambiare e di dare una svolta in positivo alla nostra vita ma senza avere la sufficiente forza per farlo, perché uscire dalla “zona di comfort”, ovvero da un ambito ben conosciuto seppur non soddisfacente, non è facile. In questi momenti un coach che si affianca a noi può sicuramente essere quel supporto necessario a far si che le cosi cambino veramente, proiettandoci verso la nostra autorealizzazione.

Per tutti questi motivi, dopo aver pensato e ripensato, ho deciso che era il momento di agire perché come dice Goethe:

qualunque cosa sogni, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia.

una frase che campeggia nel mio ufficio ed a cui faccio riferimento ogni qual volta sento nascere qualcosa in me.

Agire dunque, ecco quindi che ha preso corpo RU COACHING, perché non potevo mancare dal fare riferimento a questo blog che ha dato il “la” a tante cose belle dal lato professionale; una nuova avventura che si affianca e completa la mia professione di consulente di outplacement per INTOO.

La nave è in partenza…. salite a brodo.

Alla prossima!!

Mercato del Lavoro: un’analisi personale sullo stato attuale.

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FindJobViene facile per me parlare di lavoro, occupandomi di outplacement ovvero accompagnare le persone in uscita dalle aziende, verso la ricerca di una nuova opportunità professionale, mi trovo quotidianamente a tastare il polso del mercato del lavoro.

Spesso ho toccato questo argomento nel blog ma mai come in questo periodo, mi rendo conto che le condizioni del “paziente” (inteso come mercato del lavoro che sicuramente non possiamo definire oggi sano e vigoroso) variano di mese in mese, condizioni altalenanti dovute chiaramente a questo protrasi della crisi economica. Mi preme quindi tentare di redigere una sorta di “bollettino medico” sullo stato del malato di questo inizio 2013.

Prima di partire con il bollettino permettemi però di fare una considerazione del tutto personale su come gli italiani stiano vivendo questo momento perchè credetemi, anche se posso sembrare un pazzo (ma vi garantisco che così non è) sono ancora in tanti nel nostro Paese a non aver capito in che momento storico ci troviamo. Capite da soli quante persone mi contattano quotidianamente per cercare una spalla che le supporti nella ricollocazione, spesso maleinterpretando il mio ruolo che è quello di ricevere l’incarico direttamente dalle aziende che dichiarano gli esuberi, di supportare i loro ex dipendenti in uscita, nella via verso una nuova opportunità lavorativa. Dicevo di quante persone mi contattano, ebbene se escludiamo chi è realmente senza lavoro, ci sono anche moltissime persone che pur disponendo di un lavoro (a tempo indeterminato) si ritengono insoddisfatti del loro impiego e vorrebbero cambiare. Discorso lecito certo, anzi doveroso sotto certi aspetti perchè alzarsi la mattina con l’idea di andare in un posto che odiamo non è certo la cosa migliore da fare, soprattutto a livello di salute mentale. Oggi però il contesto è diverso, oggi chi ha un posto di lavoro è bene che se lo tenga stretto, anche se questo non è quello che sognamo, sospendendo ogni possibile velleità di ricollocazione, almeno siano a quando il mercato del lavoro non dia chiari segnali di ripresa.

Non parlerò in questo post delle soluzioni che ritengo siano necessarie per invetire la tendenza, argomento che ho già trattato un paio di settimane fa (vedi post “Idee per l’agenda politica del futuro governo in tema di occupazione“); parto invece da alcuni dati chiari ed evidenti ai più su cosa sta realmente accadendo nelle aziende, senza giudicare se la strategia adottata sia giusta o sbagliata, cosa questa che lascio dedurre a voi.

Le aziende oggi per tentare di sopravvivere al calo vertiginoso degli ordinativi e quindi dei fatturati devono, gioco forza, diminuire i costi. Questa diminuzione di costi passa attraverso diverse scelte che l’azienda mette in campo: uso degli ammortizzatori sociali, accorpamento di alcune funzioni, ottimizzazione delle spese ecc.. Per quanto riguarda le ricadute in termini occupazionali oggi abbiamo operai ed impiegati di livello medio in cassa integrazione, quadri e dirigenti che invece vengono tagliati direttamente in quelle funzioni che le aziende ritengono accorpabili o gestibili con figure junior.

Il mercato comunque si muove, le aziende sono sempre alla ricerca di personale, ciò che è cambiato è la modalità di ingresso in azienda; ecco un breve quadro suddiviso per tipologia professionale:

Dirigenti e Quadri: se sono hanno esperienza ed operano su determinati settori, sono sempre ricercati dalle aziende, le assunzioni sono però difficilmente a tempo indeterminato, si parla di contratti a termine spesso come temporary manager o con contratti di consulenza. In questo modo l’azienda porta dentro know how ma a costi decisamente inferiori rispetto ad una assunzione vera e propria, oggi impossibile da sostenere.

Impiegati e Operai: le aziende tendono ad assumere chi ha sgravi fiscali (mobilità) anche se spesso vorrebbero figure junior ma con una esperienza da senior che di per se è chiaramente inconciliabile; anche in questo caso i contratti sono rigorosamente a termine tempi determinati, somministrazione in alcuni casi (specialmente per gli operai).

Giovani: va fatto un discorso a parte, è indubbio (nonostante i dati sulla disoccupazione che tra l’altro non mi trovano concorde) oggi sono quelli che hanno maggiori possibilità di trovare una opportunità lavorativa, anche qui cambia l’inserimento in azienda che passa attraverso lo stage, l’apprendistato, lavori a progetto.. dimenticatevi quindi contratti a tempo indeterminato da subito ed abituatevi al fatto che da ora in avanti sarà così; è chiaro… questo significa fare sacrifici che molti già conoscono sulla propria pelle, l’importante però è avere un percorso di carriera ben chiaro in mente e la determinazione ferrea a volerlo intraprendere; mai perdersi d’animo.

Chiudo con piccoli consigli su cv e ricerca di nuove opportunità; per prima cosa evitate cv che definisco “enciclopedici”, mi sono imbattuto in cv a cui mancava solo di essere rilegati, non verranno mai presi in considerazione dai selezionatori che sono, di norma, abituati a giudicare un cv in meno di 5 minuti; largo quindi a cv di massimo due pagine, evitate accuratamente i cv in formato europeo sono piatti e vuoti (lo avrò ripetuto non so quante volte eppure ancora ne vedo a palate) rendono tutti uguali, il cv invece deve essere il biglietto da visita della persona, deve differenziarlo dagli altri.

Lavorate sul vostro network di conoscenze ed ampliatelo più che potete, in Italia l’85% delle posizioni viaggia sul passaparola, sulla conoscenza personale; usate i social network in modo consono: si a Linkedin come social network professionale, attenzione a Facebook e Twitter specialmente su foto che pubblicate e commenti che fate, i professionisti dell’HR vi osservano e spesso vi tagliano fuori da una selezione per quello che scrivete e pubblicate; in termini di personal branding molto bene avviare blog che trattino argomenti relativi alle vostre competenze.

A proposito di competenze, ampliatele sempre, restate sempre aggiornati sul nuovo, fate formazione continua, oggi il miglior investimento che può fare un lavoratore è investire sulle sue conoscenze, lo studio e l’approfondimento non finiscono mai. La competenza e la conoscenza sono il nostro più grande tesoro che ci rende appetibili per le aziende, il “forziere” quindi va custodito con cura.

Alla prossima!

“..cogli la rosa quando è il momento, che il tempo lo sai vola..”

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Dal titolo del post immagino che qualcuno si sarà chiesto “ecco, ce ne siamo giocati un’altro” e invece no, niente di tutto questo, il titolo è semplicemente un pezzetto della bellissima poesia di Quinto Orazio Flacco citata nel film “L’attimo fuggente” (a proposito guardate il video), poesia che avrete sentito centinaia di volte ma che, forse, non avete mai ascoltato veramente; per tale motivo voglio riportarla ancora una volta:

O vergine cogli l’attimo che fugge.

Cogli la rosa quando è il momento,

che il tempo, lo sai, vola,

e lo stesso fiore che sboccia oggi,

domani appassirà.

In poche frasi è racchiuso un messaggio che ci affascina ma che troppo spesso tendiamo a non ascoltare, tendiamo a mettere da una parte.. a dire “si bellissimo ma poi… nella pratica, facile a dirsi”. Certo, la vita di oggi ci assilla con mille problemi, il lavoro, la quotidianità, lo stress.. siamo presi dell’ordinario ma tralasciamo tutto quello che è straordinario.

Tralasciamo cioè, tutto quello che di bello ci potrebbe capitare se solo trovassimo il tempo per fermarci un attimo ad analizzare la nostra vita sotto tutti gli aspetti e capire se quella che stiamo vivendo è ciò che abbiamo sempre sognato o se, invece, occorre dare una riassettata alla nostra esistenza per riportarla nella direzione giusta.

Sento già le obiezioni che solleverete, so bene che la resistenza al cambiamento ci tieni fermi, immobili, così come l’influenza delle convinzioni limitanti che ci siamo costruiti giorno per giorno; uscire da quella che in gergo chiamiamo la “zona di comfort” fa paura, perchè rimanere in quella zona che ben conosciamo, ci piaccia o no, ci da in fondo sicurezza.

Cambiare significa, spesso e volentieri, andare incontro ad un terreno sconosciuto ed è qui che si innestano le parole di Orazio “cogli la rosa quando è il momento, che il tempo lo sai vola e lo stesso fiore che sboccia oggi domani appassirà”, se non troverete il coraggio di cambiare, di prendere in mano la vostra vita e di aiutarvi a rendervi felici, nessuno potrà farlo per voi, il tempo passerà e voi appassirete, esattamente come la rosa di Orazio.

Qui subentra un secondo aspetto da tenere conto, spesso riusciamo a fare il primo passo, ovvero riusciamo a capire che occorre cambiare (nel lavoro, nella vita, ecc.) che dobbiamo dare una svolta, ci manca però l’energia necessaria per fare quel passso fuori dalle nostre consuetudini. In questo contesto il Coaching è sicuramente un supporto per chi vuole realmente cambiare ma teme di non farcela da solo; il Coach affianca la persona e la supporta nella strada verso il cambiamento, lo assiste nel momento in cui dovrà autodeterminarsi gli obiettivi, a mettere a punto il piano di azione, lo aiuta ad agire su quelle convinzioni limitanti creando un nuovo punti di vista da cui vedere la propria vita; insomma lo supporta dal presente percepito sino al raggiungimento del futuro desiderato.

Come Coach professionista, alle persone che sentono il bisogno di cambiare, faccio fare una breve autovalutazione della situazione attuale rispondendo alle domande e compilando il modulo che trovate cliccando nel link a fianco ( RUOTA DELLA VITA Zuccaro ) si chiama Ruota della Vita molti Coach la usano con varianti più o meno diverse; se fatta con sincerità ed onestà vi darà una fotografia reale di quello che è la vostra vita oggi, indicandovi quali sono le aree dove agire con priorità. Una volta che avrete chiaro il quadro…. agitecarpe diem….  e se avete bisogno di aiuto, sono qua.

Alla prossima!!