Mese: febbraio 2012
La biblioteca di RU e dintorni: CHI HA SPOSTATO IL MIO FORMAGGIO? – Spencer Johnson
Dopo aver inaugurato con l’ultimo post una sorta di rubrica su cui tornerò di tanto in tanto dal titolo “Il vocabolario delle Risorse Umane”, mi è venuta una nuova idea, quella di lanciare la rubrica inerente i consigli personali per la lettura, chiaramente in ambito professionale.
Premetto che nessuno mi paga, sono consigli spassionati su libri che ho letto e che leggerò, contenenti spunti interessanti in ambito professionale.
Parto da un libriccino piccolino, semplice, persino banale nella storia ma che in realtà raccoglie una metafora importantissima, l’importanza di saper reagire ai cambiamenti evitando la passività, il libro si intitola CHI HA SPOSTATO IL MIO FORMAGGIO? Scritto da Spencer Johnson ed edito da Sperling & Kupfer.
La storia di due topolini di nome Nasofino e Trottolino, e due gnomi Tentenna e Ridolino, vivono in un labirinto e sono alla ricerca costante del formaggio. Il labirinto rappresenta la vita, mentre il formaggio è la metafora di quello che vorremmo avere dalla vita. Nel libro affrontano cambiamenti inattesi (la fine del formaggio), ognuno li affronta in modo diverso: chi rimane ostile al cambiamento e finisce per rimanere isolato e sofferente, chi si attiva immediatamente e nemmeno si accorge delle novità, chi invece si muove dopo aver meditato a lungo sul da farsi. Vivere il cambiamento in positivo, vincere le paure e le resistenze al cambiamento è la chiave di volta per subire meno stress ed ottenere successo, lavoro o vita che sia.
Un racconto adattabilissimo anche alla situazione attuale economica italiana, il mondo sta cambiando, illusorio pensare di mantenere uno status quo che non può più essere mantenuto.
Buona lettura
Il vocabolario delle Risorse Umane: ASSERTIVITA’
Con questo post, sviluppo una idea che mi è venuta in mente in questi mesi, ovvero far conoscere, ai non addetti ai lavori, il significato dei termini che noi operatori delle risorse umane usiamo quotidianamente.
Non ho ne la pretesa di essere completo, ne quella di essere perfetto, ciò che mi interessa è di portare a conoscenza di tutti una parte del mio mestiere, cercherò di usare termini semplici e di immediata comprensione e chissà che la cosa non possa risultare utile anche a qualche operatore più esperto di me.
Parto da un termine che sempre più spesso trovo sulla mia strada professionale, il cui contenuto però, vedo mettere in pratica da pochissime persone, a tutti i livelli, parlo dell’ASSERTIVITA’.
Normalmente, quando si interagisce con gli altri, sono due i comportamenti con cui abbiamo a che fare: quello “passivo” che si palesa quando troviamo persone che davanti a determinati comportamenti, assorbono tutto, evitano il confronto, non si mettono in discussione, covano dentro di loro una rabbia che alla lunga può anche sfociare in comportamenti diametralmente opposti. Alternativo al comportamento passivo troviamo quello “aggressivo” dove, al contrario del precedente, la persona pur di avere il sopravvento, intimorisce i suoi interlocutori, è il primo a fare polemica ed a dire la sua in maniera spesso anche violenta.
Sono quindi due comportamenti di cui, purtroppo abbiamo esempi di uno e dell’altro nella vita di tutti i giorni: in famiglia, tra gli amici, tra i colleghi di lavoro, insomma in ogni ambito.
Esiste però una terza via, quella senza dubbio ideale, quella chiamata dell’assertività. Ma cosa significa essere assertivi? Significa esprimere i propri sentimenti, scegliere il modo migliore di comportarsi in un determinato contesto, difendere i propri diritti se necessario, pur rispettando sempre l’opinione altrui. Insomma essere assertivi significa gestire in modo positivo e costruttivo i rapporti interpersonali.
Un comportamento assertivo lo si mette in atto quando:
– Esprimi i tuoi sentimenti
– Parli di te
– Saluti le persone
– Accetti i complimenti
– Comunichi anche con le espressioni del viso
– Esprimi un moderato disaccordo
– Fai chiarezza
– Chiedi il “perché” di certe richieste o affermazioni
– Esprimi un forte disaccordo pur rispettando le opinioni altrui
– Difendi i tuoi diritti
– Sei persistente nell’affermare una tua opinione che sai essere legittima
– Eviti di giustificare ogni opinione, prendi una posizione.
Qualche persona, poche a dire il vero, ha innata la propensione alla assertività ma per la maggior parte di noi è una tecnica che può essere appresa con la pratica e che ci può aiutare a migliorare non solo il rapporto con gli altri, ma anche la percezione degli altri nei nostri confronti.
Alla prossima
Nota: ho preso spunto per questo post dal libro “Asserting Yourself” di Bower & Bower