Networking

SOCIAL NETWORK: c’è il rischio di perdersi. Parte Seconda.

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Riprendo il discorso dell’ultimo post per tornare a parlare di social network e di come oggi, non si possa più fare a meno di averci a che fare.

Giornali, siti web, libri, riviste, programmi televisivi tutti parlano dei social network, ma quali usare e come per evitare di farsi prendere dalla “social media mania”?

Nell’ultimo post ho parlato di quali sono quelli che ritengo fondamentali in ottica di personal branding, gestione del tempo e massimizzazione dei risultati in termini lavorativi: Linkedin, Twitter, Facebook e WordPress, vediamo ora di approfondire il perché essere presenti e come cercare di utilizzarli al meglio.

LINKEDIN: il social network professionale per eccellenza, essere presenti qui è inevitabile per tutti coloro che cercano nuove opportunità lavorative o che vogliono creare un network con professionisti dello stesso settore, per scambiare opinioni attraverso i gruppi di discussione tematici.

Il primo passo è quello di completare il proprio profilo professionale in tutte le sue parti, evidenziando le proprie specializzazioni e conoscenze senza dimenticare di mettere la propria foto, le persone con cui entrerai in contatto vogliono vederti in faccia, in particolare se possono essere interessati al tuo profilo professionale per offrirti una nuova opportunità lavorativa.

Il secondo è quello di entrare in gruppi di discussione relativi al proprio ambito lavorativo, in modo da scambiare opinioni con colleghi e professionisti del settore, mettendo in evidenza le proprie competenze ed arricchire il proprio bagaglio di conoscenze.

In ultimo quando volete entrare in contatto con altri professionisti consiglio di evitare la modalità “amicizia” se non avete mai visto la persona, ma di richiedere il contatto scrivendo due righe di presentazione spiegando il motivo per cui avreste piacere di “linkare” la persona e non dimenticare di ringraziare una volta ottenuta la connessione.

TWITTER: come ho detto nell’ultimo post su Twitter è possibile avere in tempo reale qualsiasi tipo di notizia, rimandando attraverso link ad approfondimenti su altri siti web. Qualche piccolo consiglio: seguire solo chi ci interessa, mettere sempre una foto sul proprio profilo, non usare un nick anonimo, mettere sempre una piccola bio, rispondere e verificare chi ci menziona, non inserire solo testo ma anche video, foto o link ad altri contenuti che chiaramente prima dovete aver letto in prima persona.

FACEBOOK: personalmente, non è la prima volta che lo dico, non vedo Facebook come un social network utile in ambito professionale anzi, credo sia un potenziale pericolo per la propria reputazione digitale.

Facebook nasce e si sviluppa come social network per il divertimento, le persone lo usano come se fossero dentro le quattro pareti di casa o al bar con gli amici, inconsapevoli che il mondo intero può vedere ciò che pubblicano, ivi compresi i propri datori di lavoro o i potenziali tali. Evitate quindi: di pubblicare foto non proprio consone, di scrivere critiche verso l’attuale datore di lavoro, di evidenziare opinioni di natura politica. Rispetto agli esordi oggi Facebook permette di giostrare al meglio con le impostazioni della privacy, usatele bene per evitare di incorrere in questi errori che possono costarvi caro. Facebook può invece essere ben utilizzato dalle aziende per avere un contatto diretto con i propri clienti.

WORDPRESS: in questo caso parliamo di una piattaforma gratuita per l’apertura di un blog personale, molto utile quindi per chi ha la passione per la scrittura e vuole pubblicare contenuti inerenti la propria professione. Questo ci consente di entrare in contatto con altri professionisti e lettori appassionati ai temi che trattiamo ed allo stesso tempo fornire a potenziali nuovi datori di lavoro, informazioni aggiuntive sulla nostra professionalità. Fondamentale dare costanza alla pubblicazione dei contenuti altrimenti meglio non farlo.

Chiudo il post ribadendo che questi sono i social network per me essenziali e che, con un tempo limitato, possono essere tenuti in costante aggiornamento grazie anche ai tablet e soprattutto agli smartphone che ormai sono di dominio pubblico.

Alla prossima!

AIUTO!!!! SONO SENZA LAVORO: consigli su come ricollocarsi.

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Cerco lavoro

La crisi economica e l’andamento dei mercati finanziari, hanno visto il mercato del lavoro cambiare radicalmente negli ultimi anni; oggi c’è una sovrabbondanza di domanda rispetto all’offerta di lavoro, con tutto quello che ne consegue a livello di disagio sociale e di difficoltà nel ricollocarsi o addirittura nell’entrare per la prima volta nel mercato del lavoro.

Sempre più persone mi chiedono indicazioni su come fare per trovare nuove opportunità professionali, non sono un guru e non sono un mago, ma visto che il mio lavoro è quello di ricollocare persone tramite l’utilizzo del percorso di outplacement, penso di potervi dare a ragion veduta alcune indicazioni che spero possano risultare utili a chi oggi si trova in difficoltà.

Parto da un argomento a me molto caro, di cui spesso ho trattato nel blog, ovvero il web 2.0, il mercato del lavoro oggi non è cambiato solo in termini di carenza di posti di lavoro, ma anche in termini di presentazione della propria professionalità al mercato ed agli operatori di settore siano essi Direttori del Personale che Società di Ricerca e Selezione o Head Hunter. Dovete sapere che le opportunità che trovate negli annunci on-line, piuttosto che nei giornali o presso i Centri per l’Impiego, rappresentano solo il 20% delle reali opportunità lavorative, il resto viaggia per passaparola, per contatti diretti tra conoscenti, per il network di conoscenze degli operatori di mercato e personali, o per reclutamento diretto utilizzato dalle aziende attraverso i social network professionali (Linkedin è il capofila ma sta crescendo anche Viadeo). Questo evidenzia l’importanza, per chi ancora non lo fa, di prendere confidenza con il Web 2.0 e con esso le nuove forme di proposizione al mercato del lavoro.

Il secondo consiglio, che fa il paio con quanto esposto sino ad ora, riguarda il fatto di pensare a se stessi come ad un marchio da promuovere nel mercato del lavoro, il famoso libro “The Brand called You” (La Marca chiamata Te) di Peter Montoya in questo è illuminante come del resto il già segnalato sito Personal Branding degli italianissimi Centenaro e Sorchiotti. Mettere in tavola tutte le carte possibili per autopromuoversi attraverso il web usando i social network o aprendo blog personali dove trattare argomenti che evidenziando le proprie specificità e conoscenze, è senza dubbio una delle strategie da utilizzare per differenziarsi dal resto dell’offerta.

Attenzione a Facebook!!! Personalmente non lo ritengo un social network che va utilizzato a scopi professionali perché viene spesso utilizzato per diletto; sappiate però che spesso le aziende lo usano per vedere, nel privato, come si propongono le persone che stanno valutando nelle selezioni, attenzione quindi: a che foto mettete, alle pagine indicate come preferite ed a tutte quelle informazioni che inserite e che appaiono nella sezione info, che risulta visibile a chiunque faccia una ricerca con il vs. nome anche se non iscritto. So per certo che numerose persone sono state scartate nelle selezioni perché in questa sezione apparivano foto “particolari”, indicazioni di natura politica e via dicendo.

Il terzo consiglio è più rivolto a chi invece ha bisogno di rivedere le sue competenze attraverso percorsi di formazione, chiunque ritiene di aver interesse su un particolare settore credo che mai come ora sia il caso di investire tempo ed un po’ di denaro in percorsi formativi seri. Anche le Regioni hanno numerosi fondi a disposizione e stanno finanziando percorsi formativi di vario tipo, chiaramente sono indirizzati prevalentemente a persone disoccupate o alle donne; vanno scelti quelli che professionalizzano realmente, purtroppo sappiamo che spesso i corsi finanziati sono i basso livello e non servono a nulla se non a sprecare le risorse pubbliche.

Spero di esservi stato utile, molto ci sarebbe ancora da dire, rinvio quindi a prossimi post per l’approfondimento delle argomentazioni trattate e per presentarne di nuove; per chi avesse domande come sempre commentate o scrivetemi.

Alla prossima

EMOZIONARE, per farsi scegliere

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Prendo spunto da un paio di letture che sto facendo in questo periodo, in particolare il libro di Centenaro e Sorchiotti dal titolo Personal Branding ed il libro di Tassarotti e Varini dal titolo Coaching, per tornare a parlare di outplacement, networking e costruzione del proprio brand, in modo da catturare o farsi catturare da nuove opportunità di lavoro.

Come dico da tempo, oggi il web 2.0 è un validissimo alleato nella costruzione di un proprio marchio, nel farti identificare prima e meglio di altri. Le stesse aziende da tempo hanno cambiato strategie di comunicazione cercando di avere sempre più contatto con i loro clienti, aprendo profili su Facebook e Twitter.

In un processo di ricollocamento, risulta ancor più importante affinare una propria strategia di personal branding, cosa che può essere fatta sia “on line” che “off line”. Per prima cosa concentrati su quello che ti rende speciale, sulla competenza nella quale ti senti di eccellere; la peggior cosa che si può fare è quella di pretendere di passare per tuttologi, la specializzazione paga, sapere di fare quella determinata cosa nel migliore dei modi possibili.

Da qui parti e crea la tua strategia di comunicazione: racconta, se possibile, una storia di successo inerente la tua attività (l’azienda Tizio aveva il problema Caio, ho risolto il problema Caio sviluppando la soluzione Sempronio), pubblicizzala nel mercato, attraverso il tuo network sia sul web, ad esempio partecipando a discussioni su Forum inerenti la tua attività, sia nel mondo reale, ad esempio presenziando ad eventi sul tema, ti aiuterà ad ampliare il tuo network e parallelamente ti permetterà di conoscere di persona i tuoi possibili nuovi datori di lavoro.

L’altro passaggio che va fatto è quello di emozionare i tuoi interlocutori, come dicono Centenaro e Sorchiotti il Brand è un’emozione, banalmente vi siete mai chiesti perchè scegliete di bere la Sprite e non la gazzosa? Semplice, perché abbiamo familiarità con quel marchio e l’associamo in automatico al prodotto gazzosa. Lo stesso deve accadere per la nostra persona e quello in cui siamo specializzati, arrivare a farsi scegliere, come dice Anna Martini, perché per quel tipo di attività siamo il riferimento.

Nei colloqui con i tuoi potenziali nuovi datori di lavoro, devi sempre cercare di suscitare in loro un’emozione per far si che ti scelgano, il nostro cervello funziona in questo modo. Quante volte ti è capitato a feste o altri eventi di conoscere persone ed alla fine di non ricordarti neanche il nome di chi hai conosciuto? Non ti hanno lasciato nulla; quali sono i momenti che ricordi maggiormente di quando eri bambino? Quelli in cui hai vissuto una forte emozione e che si sono stampati indelebilmente nella tua memoria.

Quando ti prepari per un colloquio di lavoro, quando fai personal branding, quando conosci nuove persone, ricordati di emozionarle, solo in questo modo sarai associato alla tua professionalità e verrai scelto.

Alla prossima

LinkedIn: Orsi o Leoni???

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La domanda è ovviamente una provocazione e riguarda il modo di fare networking in particolare su Linkedin, il social network professionale per eccellenza. Se siete iscritti a Linkedin con molta probabilità vi sarete imbattuti in alcuni profili che riportano vicino al nome la dicitura LION, che vorrà mai dire?? La domanda è più che lecita anch’io me la sono posta più e più volte, alla fine ho risolto l’arcano, LION è l’acronimo di Linked In Open Networker che tradotto in italiano sarebbe una persona che vuole un network aperto per chiunque, ciò significa che accettano il contatto di qualsiasi persona lo chieda.

Prendo spunto da questo modo di essere networker per fare una digressione che segue, in parte, il filo di altre discussioni sul tema fatte da colleghi, blogger e personal brander. Cosa fare? Essere un “leone” aperto alle relazioni con chiunque rischiando di creare un network enorme ma che non coltiverai mai, oppure essere un “orso” chiuso nella stretta cerchia di chi conosci, non disponibile a dare connessioni a persone sconosciute?

Personalmente credo che la verità stia nel mezzo, come sempre del resto; molto dipende dal perché siamo su quel social network. La domanda da porsi quindi è: cosa mi aspetto dalla mia presenza su Linkedin? Se l’obiettivo è quello di essere ulteriormente in contatto con le persone che già conosco, far conoscere loro i miei sviluppi professionali, i progetti che sto portando avanti e che sviluppo, le eventuali nuove sfide professionali, allora possiamo anche essere “orsi” e relegare il nostro network solo a coloro che già conosciamo. Se invece la nostra presenza sul social network è in ottica personal branding, beh allora non possiamo che essere aperti al nuovo, disposti ad accettare le connessioni di molte delle persone che ce lo chiedono, perché dico molte e non tutte? Credo che anche una presenza in Linkedin per incrementare il personal branding e di conseguenza il proprio network, vada comunque regolata dal buon senso; ognuno di noi opera in un determinato settore, è in quel contesto che dobbiamo essere dei “leoni”, aperti a chiunque ci chieda connessione fossero anche concorrenti, ma se la richiesta ci viene da una persona che magari è all’estero e si occupa di tutt’altro, che senso ha essere connessi?? Riuscirò mai ad avere una relazione reale con lui/lei? Cosa posso dare e ricevere dalla connessione??

Come vedete quindi non c’è una verità assoluta, “leoni” o “orsi” che sia dobbiamo comunque ammettere che se siamo su un social network per definizione siamo li per fare relazioni, per forza di cose quindi dobbiamo essere disponibili a connetterci, possiamo scegliere se con più o meno moderazione, ma alla base deve esserci la disponibilità a fare network.

Chiudo con un paio di suggerimenti personali su come entrare in contatto con persone che ci interessa linkare:

1) Mai mandare inviti come amico se non conosciamo affatto la persona che stiamo contattando.
2) Scrivere sempre due righe di messaggio in cui spiegare il perché gradiremmo avere quella persona nel nostro network.
3) Ringraziare sempre, se possibile, la persona che ci ha chiesto il link scrivendo un breve messaggio di ringraziamento.

Sono suggerimenti elementari e che riguardano più le buone maniere che altro, ma vi assicuro che la maggior parte delle volte sono totalmente disattesi.

Alla prossima e…. buon network!!