Mese: dicembre 2011

NATALE 2011….. un augurio sincero per tutti!!

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Auguri!!!Eccoci arrivati a Natale, finalmente ci fermiamo tutti, non uno stop obbigato ma uno stop voluto, un momento di calma, di riflessione, di riscoperta dei valori, di Amore; momenti che troppo spesso, presi dalla frenesia di tutti i giorni, mettiamo erroneamente in secondo piano.

Chi lavora nelle risorse umane sa bene che al centro di tutto c’è sempre la persona e ad essa rivolge la sua attenzione, una attenzione voluta e dovuta, in fondo è la nostra missione; una attenzione che però, paradossalmente ci ruba tempo a quelli che sono i nostri affetti che, giustamente, meriterebbero attenzioni ben più profonde di quelle che diamo alle persone a cui ci dedichiamo tutti i giorni.

E’ un momento difficile per il nostro Paese, ma sono certo che anche questa volta ce la faremo, come è sempre accaduto in passato. 

Le festività, oggi più che mai, devono essere un momento di riscoperta della semplicità, tornare ad essere capaci di amare il prossimo, anche se a volte ci impaurisce, capaci di sopportare sacrifici, per il nostro bene ma soprattutto per quello dei nostri figli, capaci di tornare a gioire delle piccole cose come lo stare insieme. 

TANTI CARI AUGURI A VOI ED ALLE VOSTRE FAMIGLIE

Riccardo Zuccaro

 

P.S.: Ci rivediamo nel 2012, mi auguro che sarete ancora tutti qui e magari anche qualcuno in più 🙂 lo spazio c’è per tutti in questa casa virtuale delle risorse umane.

WEB 2.0: istruzioni per l’uso

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La potenza del WEB 2.0Le festività natalizie si avvicinano, dopo aver trattato temi abbastanza complessi come le relazioni industriali su cui tornerò prossimamente, ho deciso di parlare di un tema più leggero. Spesso, nei miei post, tocco l’argomento web 2.0, mettendolo come una delle armi più importanti al fianco di chi fa personal branding o è in cerca di nuove opportunità professionali; l’uso di social network, blog e posta elettronica è uno dei suggerimenti che do sempre a chi si accinge a seguire programmi di ricollocamento.

Come in tutte le cose però, c’è l’altra faccia della medaglia, ovvero non l’uso ma l’abuso di questi strumenti; diventa quindi facile passare da una estremità all’altra cadendo in errori che posso risultare solo controproducenti e dannosi non solo per la nostra reputazione digitale, ma anche per il raggiungimento dei nostri obiettivi siano essi di ricerca di nuove opportunità lavorative o di mantenimento di quelle esistenti.

Ecco quindi un breve elenco di errori da evitare:

1) Se qualcosa non vi soddisfa nel vostro attuale posto di lavoro, non andate a lamentarvi via email o via social network (Facebook e Twitter in particolare), ormai tutte le aziende monitorano questi luoghi digitali, farsi beccare è un attimo con tutto quello che ne consegue in termini di valutazione. Siate sempre positivi on line e risolvete privatamente le problematiche.

2) Se dovete mandare email siate chiari, non facciamoci prendere da inutili inglesismi; negli ultimi tempi si è sviluppata la convinzione, soprattutto tra manager, che l’utilizzo di termini inglesi li renda più appetibili e dia loro maggiore visibilità, rispetto ad altri. Il risultato è che ci ritroviamo con email scritte al 50% in italiano ed al 50% in inglese, il risultato? Fate solo indispettire l’interlocutore. Usare termini inglesi non è vietato, ma solo quando questi siano ormai di uso comune, siamo Italiani, parliamo Italiano (che non significa che non dobbiamo conoscere le lingue, sia chiaro).

3) Se vi presentate ad un colloquio di lavoro o se vi trovate in riunione mettete il silenziato sui cellulari, in un caso come nell’altro non è certo buona educazione farsi interrompere. Innumerevoli volte nei colloqui che mi è capitato di fare, non solo ho sentito moltissime volte il cellulare squillare ma spesso le suonerie scelte sono veramente al limite dell’assurdo, imbarazzanti per chi ha un’età che non è più adolescenziale.

4) Evitate di usare la posta elettronica aziendale per inviare email personali, crearsi un indirizzo di posta elettronica “online” (gmail, hotmail, email ecc. sono solo alcuni dei servizi utilizzabili) non costa nulla è gratuito e può essere letta anche dal cellulare personale. I motivi sono facilmente intuibili, credo che gli uffici IT delle aziende ne vedano di tutti i colori.

5) Chiudo con un suggerimento che esce dall’ambito web 2.0; quando prendete un appuntamento siate sempre puntuali, se non riuscite per forza maggiore, chiamate la persona che dovete vedere e dite che ritardate, vi sembra banale? Beh vi garantisco che non lo è, sapete quante volte mi è capitato di fare anticamera oltre l’orario programmato prima di essere ricevuto o viceversa ho aspettato persone che non si sono mai presentate??

Per il momento chiudo qui la lista, credetemi possono sembrare suggerimenti banali, ma a quanti di voi è capitato di trovarsi nelle situazioni descritte??

Alla prossima

LE PAROLE CHIAVE DELLE NUOVE RELAZIONI INDUSTRIALI

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La Manifattura Tabacchi di ChiaravalleUna cosa che non ho mai menzionato nei post che ho scritto sino ad ora è il fatto che sono, immeritatamente, Vice Presidente di AIDP Marche (Associazione Italiana per la Direzione del Personale), nei giorni scorsi abbiamo organizzato un incontro in cui si è discusso di nuove relazioni industriali, argomento oggi più che mai di attualità e che riprende il post che ho pubblicato due settimane fa.

Relatori due esimi rappresentanti della Confindustria locale e confinante, Paolo Centofanti come referente dell’Area Relazioni Industriali di Confindustria Ancona e Fabio Scalzini parigrado di Confindustria Pescara, oltre all’importante presenza del Presidente Nazionale di AIDP Filippo Abramo. Presenti all’incontro numerosi HR Manager di diverse aziende marchigiane, tra i quali Ampelio Ventura HR Director dello stabilimento CNH di Jesi che ci ha brillantemente illuminato sulle motivazioni che hanno portato il gruppo FIAT ad uscire dalla contrattazione nazionale.

Oltre a dare un quadro normativo ad oggi delle relazioni industriali, il dibattito è stato interessante perché, in una sorta di brain-storming collettivo, si è pensato di redigere una sorta di vocabolario delle nuove relazioni industriali, mettendo in evidenza quelle che oggi, per noi di AIDP Marche, sono le parole chiave; ecco quelle che, secondo me, sono le più importanti:

ORGOGLIO

Occorre ritrovare l’orgoglio del proprio posto di lavoro. Un aneddoto: mio suocero è in pensione da pochi anni, ha lavorato una vita in manifattura tabacchi a Chiaravalle (AN), pur non essendo mai stato un fumatore, è sempre andato molto orgoglioso del suo posto di lavoro. Mi racconta spesso di giorni passati a risolvere problemi sulle macchine o di quando occorreva dare il massimo, per delle consegne superiori alla media; è sempre stato uno molto vicino al sindacato, ma non per questo ha mai lesinato impegno e passione, oggi in casa ha ancora la gigantografia della Manifattura di Chiaravalle (la foto ad inizio post) che mostra fiero a parenti e amici; quanti sono oggi i lavoratori che si recano nelle aziende, orgogliosi del proprio posto di lavoro?

WELFARE

Paradossalmente occorre tornare all’antico, se ci pensate una volta le aziende erano molto più vicine ai lavoratori, c’erano già gli asili nido aziendali ( quelli delle cartiere, delle filande, delle manifatture tabacchi), alcune offrivano le colonie estive per i figli degli operai, occorre tornare a percorrere quella strada. Le aziende devono integrare all’interno della contrattazione anche il welfare, non solo con gli esempi sopra riportati ma anche attraverso quelle iniziative tese a garantire un miglior futuro previdenziale ed assistenziale. Indubbiamente in questo ambito le aziende “ricche” possono da sole offrire molto di più; dovranno essere le istituzioni (Regioni) a stanziare fondi per le aziende più piccole, che sicuramente non possono mettere sul piatto risorse importanti come le big company.

TERRITORIO

Occorre una maggiore integrazione tra impresa e territorio, esistono già molti esempi di ottima integrazione impresa-territorio (mi viene in mente TOD’S che costruisce una scuola per il comune di Casette D’Ete) ma sono ancora sporadiche. Integrarsi con il territorio significa in fin dei conti, aumentare l’orgoglio ed il senso di appartenenza dei lavoratori e quindi la produttività, unitamente ad essere essa stessa una forma di welfare.

FIDUCIA

Se non c’è fiducia tra le parti che si siedono al tavolo delle trattative sindacali, non si riuscirà mai a concludere nulla e le contrapposizioni saranno sempre più forti e gli scogli diventeranno insormontabili.

FLEXSECURITY

Un termine che ormai conosciamo bene, chi mi segue con costanza sa già che ho affrontato l’argomento diverse volte; l’importanza di uscire dalla vecchia logica del posto fisso dando flessibilità alle imprese in uscita per motivi di natura economica ed organizzativa, salvaguardando comunque il futuro dei lavoratori attraverso: un’indennità di licenziamento e un trattamento complementare di disuccupazione a carico delle aziende, unitamente ad un processo obbligato di ricollocamento sempre a carico delle aziende. Il provvedimento, ideato dal Prof. Ichino, permetterà, contemporaneamente, di combattere la precarietà dilagante di oggi, obbligando le aziende (in cambio della flessibilità in uscita) all’assunzione a tempo indeterminato di tutti i nuovi assunti; non c’è dubbio che sia la scelta migliore da farsi in questo momento storico. Inutile raccontarsi frottole, il mercato del lavoro è cambiato e lo ha fatto alla velocità della luce negli ultimi anni, le regole sono rimaste ancorate ad un mondo che non esiste più.

Chiudo parlando del caso FIAT ed all’uscita dalla contrattazione nazionale; Ventura di CNH durante l’incontro, in tre parole ha riassunto le motivazioni che hanno portato FIAT a questa drastica decisione:

EFFETTIVITA’ delle norme: oggi a fronte di norme introdotte si trova sempre il modo di aggirarle o di metterle in discussione.

TEMPI brevi per la chiusura delle trattative: siamo ancora ancorati ad un meccanismo troppo legato alle parole, i mercati hanno tempi diversi.

RESPONSABILITA’: si fanno accordi che poi vengono regolarmente disattesi, senza che questo faccia scattare alcuna sanzione per chi non le rispetta; questo non può più accadere ognuno deve prendersi le sue responsabilità.

Alla prossima