ottimismo

Chi di negatività ferisce, di negatività perisce….

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La stazione di Waterloo della metro di Londra
La stazione di Waterloo della metro di Londra

Le festività si avvicinano, con questo post voglio un pò uscire dai canoni di questo blog che tratta prevalentemente argomenti inerenti le risorse umane, per parlare di un tema che riguarda un pò tutti noi: uno stile di vita legato ad una visione positiva del mondo ed un ritorno ai quei valori che per tanti anni hanno contraddistinto il Bel Paese.

Da tanto tempo mi sentite parlare di “cambiamento“, di “positività“, di “valori“; la mia recente visita in UK ed in particolare a Londra hanno evidenziato ancor di più questi concetti; non posso esimermi dunque, dal fare considerazioni che escono dalla pura e semplice gestione delle risorse umane ma che riguardano un vero e proprio modo di vivere.

La crisi ha colpito duramente noi Italiani ma lo ha fatto in egual modo in tutta Europa, il problema è che gli altri reagiscono, noi siamo rimasti completamente inebetiti dallo tzsunami economico ed ancora oggi, a parte rare eccezioni, siamo ancora li con le mani in mano ad aspettare che qualcuno di porti in salvo, politici compresi.

Gli Inglesi da questo punto di vista ci danno centinaia di punti; non voglio parlare della bellezza di Londra come città, mi piace però sottolineare quanto di bello ho visto, sentito e letto in questi cinque giorni tra la popolazione londinese: positività da parte governativa, positività degli imprenditori locali, gestione eccellente della cosa pubblica, attività private per lo sviluppo della cultura pubblica, l’essere fieri di fare qualsiasi tipo di lavoro e di conseguenza questo spirito positivo che contagia chiunque si trovi in quel Paese, Italiani compresi.

a) Positività Governativa
Il 5 dicembre il governo britannico ha presentato un documento chiamato “Autumn Statement” una sorta di documento della programmazione economico finanziaria di noaltri, che viene redatto però annualmente. A parte che nessun giornale Italiano ha menzionato la cosa contrariamente a quanto fatto per le notizie negative diramate invece a marzo di quest’anno (fate una ricerca sul web con le parole “previsioni economiche governo britannico” troverete solo notizie negative circa le previsioni economiche datate al più tardi marzo 2013); nel documento si evidenziano dati che in Italia ci sogniamo, ne evidenzio solo alcuni: cresita economica passa dallo 0,6% preventivata all’ 1,4% nel 2013 e nel 2014 salirà dal 1,8% preventivato al 2,4%;  occupazione/disoccupazione la prima vede un aumento di 400.000 posti di lavoro nel 2013, mentre la seconda cala di 200.000 unità scendendo al 7,6% nel 2013 con una previsione di scendere al 7% nel 2015 (noi siamo ufficialmente al 12,5% dati settembre 2013); sono previsti investimenti in infrastrutture (che sono già anni luce avanti a noi lo vedremo poi), diminuzione dei contributi per chi assume giovani con una creazione di 1,5 milioni di posti di lavoro.

b) Positività degli imprenditori locali
A seguito di questi dati diramati dal governo, l’altra sera l’Evening Standard un quotidiano britannico (tra l’altro distribuito gratuitamente all’uscita della metropolitana) ha intervistato alcuni piccoli e medi imprenditori locali per verificare se l’ottimismo governativo fosse reale e giustificato ebbene la stragrande maggioranza non solo ha confermato le parole del cancelliere ma ha anche rinforzato la dose portando esempi di come l’economia sia in ripresa, evidenziando persino il sentore di un aumento negli acquisti per le imminenti festività natalizie (guardate i nostri tg e vedrete negozianti che ancor prima di iniziare il periodo degli acquisti lamentano un calo sicuro delle vendite).

c) Gestione eccellente della cosa pubblica
Se c’è una cosa di cui sono rimasto impressionato riguarda proprio questo punto, facile direte voi visto che il nostro Paese non brilla certo per efficienza, non è solo questo, qui la gestione eccellente si mischia con i valori di civiltà del popolo inglese. Su tutti spicca la metropolitana che celebra quest’anno i 150 anni di vita (ho inserito appositamente la foto ad inizio post), una rete fittissima di linee che ti permettono di arrivare ovunque in pochissimo tempo, personale estremamente cortese e disponibile nel dispensare informazioni e dare aiuto ai viaggiatori, carrozze e stazioni pulite senza neanche un graffio (sedili in velluto perfettamente manutenuti). Non basta, bus che girano 24h su 24h, i principali musei ed edifici pubblici visitabili gratuitamente (British Museum su tutti), spazi di verde pubblico e parchi perfettamente manutenuti (alcune panchine in legno sono presenti sin dal 1914 ed ancora oggi sono in perfette condizioni).

d) Attività private per lo sviluppo della cultura pubblica
Mi piace parlare della splendida realizzazione studiata e realizzata da un attore e regista teatrale americano Sam Wanamaker in collaborazione con la donazione di migliaia di persone di tutto il mondo: il Globe. Rifacimento completo del vecchio teatro (con gli stessi accorgimenti e materiali usati all’epoca era il 1576) in cui Shakespeare portava in scena le sue opere. Introno a questo rifacimento è sorta una vera e propria fondazione che si occupa di promulgare la cultura shakespeiriana in UK e nel mondo attraverso piece teatrali, ma anche programmi educativi per scuolem università e adulti. Un bell’esempio di privato che si occupa di pubblico.

e) Essere fieri di fare qualsiasi tipo di lavoro
Sarà un caso o forse no, sta di fatto che a Londra gli inglesi non solo fanno i manager o si occupano di grandi ristoranti o gestiscono catene alberghiere di prestigio; sono ancora i proprietari di bancarelle, negozi di souvenir, piccole attività ambulanti di ristorazione, ecc.. Portobello’s Road, il mercato di Camden (ma non solo) sono ancora per la stragrande maggioranza in mano a negozianti inglesi, da noi probabilmente sarebbero già stati invasi dai commercianti cinesi. Ci sono molte imprese di costruzione al lavoro nella city, beh credetemi non ho visto un solo muratore che non fosse inglese, senza contare il fatto che tutti e dico tutti rispettano le normative sulla sicurezza.

f) Spirito positivo che contagia chiunque si trovi in quel Paese, Italiani compresi
Passeggiando e visitando ogni possibile angolo di Londra con la famiglia, compatibilmente con i tempi che avevamo, non potete immaginare quante volte mi sono imbattuto in ragazzi/e italiani che sono a Londra per studiare e/o lavorare, su tutti spicca un ragazzo siciliano laureato con 110 e lode in agraria, che a Portobello’s Road lavora come barman ma che ha già una lettera di impegno per l’assunzione in una azienda inglese ad inizio 2014, queste le sue parole: “sono venuto via da un Paese bellissimo e da una regione bellissima come la Sicilia, per darmi da fare visto che in Italia non si parla altro che di disoccupazione, qui si fatica ma si lavora, alla faccia di chi pensa che siamo bamboccioni“, mi sembra che il messaggio sia chiaro e forte.

In conclusione perdonatemi se questa volta sono stato lungo, credo però ne sia valsa la pena, dobbiamo riprenderci la nostra vita, tornare a guardare al mondo in modo positivo, darci da fare ed i giovani questo lo hanno capito sia che si trovino in Italia sia all’estero, il nostro popolo ha tutte le carte in regola per riuscirci. Parafrasando Obama e Sinatra “the best is yet to come“!!!!

Alla prossima!!

AUTOREALIZZA TE STESSO

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AutorealizzatiQuesta volta parlo di me, per dimostrarvi che ciò di cui vi parlerò è reale e raggiungibile da tutti, basta volerlo fare; voglio condividere con voi il mio percorso verso la autorealizzazione personale e quello che questa scelta comporta nella vostra vita.

Come scrivo nella mio bio, la mia attività professionale si avvia in un settore, quello metalmeccanico altamente tecnologico, che prevedeva conoscenze tecniche elevate, in particolare se, come le mio caso, sono partito operando nel marketing e commerciale. La mia curiosità mi ha spinto ad informarmi, a capire, cercando di colmare quelle lacune che provengono da un percorso di studi sicuramente non tecnico. Sono riuscito a fare il mio lavoro nel miglior modo possibile (si può sempre fare meglio) e con buoni risultati, costruendo e creando situazioni nuove prima inesistenti.

Eppure non mi sentivo soddisfatto, soffrivo, mi lamentavo, ero insofferente; cosa questa che mi ha portato a cambiare azienda ed a cercare sempre qualcosa di nuovo. Alzarsi la mattina era diventata una sofferenza, lo stress mi attanagliava lo stomaco, facendomi soffrire anche fisicamente ed a casa ero sempre nervoso ed irascibile, cosa questa che andava a compromettere anche la serenità familiare ed a ledere i miei rapporti interpersonali.

Finchè un giorno, dopo l’ennesimo colloquio positivo che mi avrebbe portato ad iniziare una nuova esperienza professionale, ho detto stop ed ho rifiutato. Ho capito che quel lavoro, in quel settore, non mi realizzava; ho capito che era arrivato il momento di seguire quello che veramente volevo fare, anche se questa scelta poteva comportare un arretramento nelle condizioni economiche e così ho fatto un passo indietro per prendere la rincorsa e ripartire con più slancio di prima.

Ho costruito un nuovo progetto di vita, legato alla mia passione per le Risorse Umane, mi sono posto degli obiettivi e breve, medio e lungo termine, mi sono tirato su le maniche e sono ripartito, con l’immancabile supporto della mia famiglia. Oggi ho realizzato una parte del mio progetto (ho ancora della strada da fare), faccio il lavoro che voglio, nel settore che adoro, lo faccio con ancora maggiore passione e coinvolgimento, sono in procinto di diventare coach professionista, lavoro più di prima, guadagno qualcosa meno (per il momento), ma la mattina quando mi sveglio, fossero anche le 5.00, per arrivare in qualche punto d’Italia ed incontrare persone, lo faccio sempre con il sorriso e con la carica che mi aspetterà comunque una bella giornata di lavoro, ricca di relazioni che mi arrichiranno, a contatto con le storie delle persone che incontro certo di poter essere loro di supporto nella transizione di carriera. La sera torno a casa con lo stesso sorriso con cui sono partito (anche nelle giornate difficili) con il risultato che a tutta la mia famiglia ed alle mie amicizie, giova questa mia ritrovata serenità a partire da mio figlio.

Quello che voglio dirvi è che anche in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, anziché vedere nero, abbatersi, lamentarsi e deprimersi pensatelo come un’opportunità, in cui fare un bilancio della vostra vita sino ad oggi rivedete il vostro progetto di vita, ascoltate voi stessi, i vostri desideri e non quello che gli altri desiderano per voi, investite in formazione per colmare alcune lacune (se ne avete) o per migliorare e specializzare la vostra professionalità, insomma pensate ad autorealizzarvi non solo nella dimensione lavorativa, ma con un progetto complessivo di vita, per dare il via ad un nuovo entusiasmante inizio.

Alla prossima