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Quando un gruppo diventa TEAM

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Essere un Team
Essere un Team

Torno a parlare di Coaching e lo faccio toccando un lato a me molto caro lo Sport Coaching; il weekend appena trascorso è stato foriero di soddisfazioni professionali, sono molto contento di poter collaborare con veri e propri TEAM.

Non sempre però si hanno queste fortune, nello sport come nel lavoro, non è detto che un gruppo di persone sia per forza di cose un team, al contrario spesso accade che: rivalità, leadership mal gestita, scarsa chiarezza o interessi personali possano mettere a rischio il raggiungimento dell’obiettivo del gruppo, anche se lo stesso è composto da singoli estremamente motivati e capaci.

Parlo di obiettivo perchè tutto parte sempre dalla definizione dell’obiettivo, chiunque abbia intenzione di costiure un team deve per prima cosa stabilire per quale motivo vuole assemblare la squadra e dove intende arrivare con la stessa. Questo significa in primis capire con quali elementi costituire il gruppo, quali individui possono essere funzionali al progetto che si ha in mente; in seconda battuta una volta composta la squadra serve per tracciare la rotta che la nave dovrà percorrere, ciò significa che “tutti” sanno esattamente “dove” andare e “come” arrivarci.

Sembrerà banale ma non potete capire quante volte nello sport come nel business si costituiscono gruppi con risorse inserite a caso senza dare un chiaro obiettivo da raggiungere, con risultato che non saranno mai un team affiatato e men che meno sarà raggiunto alcunchè.

Il secondo step è quello di stabilire i valori del team, i valori costituiscono il qui ed ora della squadra, contrariamente agli obiettivi che rappresentano il futuro a cui puntare; parlare di valori significa stabilire le modalità di comportamento è il “come” raggiungere gli obiettivi, naturalmente più sono esplicitati, più vengono interiorizzati dal team aumentando la motivazione nel raggiungere l’obiettivo.

Terzo passaggio importante riguarda le regole, non è pensabile unire delle persone per raggiungere uno scopo senza dar loro delle regole da rispettare per raggiungerlo. Come è facilmente intuibile le regole vanno di pari passo con i valori, stabiliti i secondi le prime sono una diretta conseguenza, attenzione però: mai darle per scontate, non funzionano, le persone non si sentono vincolate. Dall’altra parte non devono essere troppe, usando le parole di Mike Krzyzewski alias “Coach K” grandissimo coach di basket universitario allenatore della squadra dell’università di DUKE: “Poche regole, se ne metti troppe infili le persone in una scatola, questo crea problemi. La verità è che chi mette troppe regole evita di prendere decisioni. Non voglio essere un dittatore, voglio essere un leader e la leadership è continua, regolabile, flessibile e dinamica.

Se regole e valori sono definite con chiarezza il gruppo non farà fatica a trasformarsi in team ed condividere l’obiettivo; quando la condivisione dell’obiettivo è forte e si è lavorato a lungo su questo aspetto, emerge lo spirito di squadra ed i componenti anche i più individualisti saranno disposti a sacrificare il loro obiettivo personale in funzione di quello di squadra.

Alla prossima!!